“Normal people”, tradotto in Italiano “Persone normali” (Einaudi, 2020), è il secondo romanzo della scrttrice irlandese Sally Rooney. Pubblicato nel 2018 dopo l’esordio “Parlarne tra amici” (2017), è ambientato in Irlanda a cavallo tra il 2011 e il 2015. Al centro della vicenda ci sono gli adolescenti Marianne e Connell. Lei ragazza senza amici, che mostra un carattere freddo e distaccato, lui il classico tipo popolare, intelligente e apprezzato. Connell evita Marianne come tutti a scuola, ma dato che sua madre lavora in casa di Marianne, i due si incontrano spesso finché tra loro non nasce una relazione. La frequentazione viene celata dalla vergogna di Connell per il giudizio dei suoi amici e prosegue in segreto fino a quando Marianne si allontana tagliando i ponti. Mesi dopo, si ritrovano in occasione di una festa al Trinity College di Dublino, dove la scintilla si riaccende. Da qui partirà un viavai di alti e bassi nel loro rapporto, colmo di non detti e incomprensioni, ma che consentirà loro di conoscersi a fondo.
Lo stile di Rooney distrae piacevolmente il lettore con minuzie descrittive di luoghi, oggetti, pensieri e circostanze, salvo poi colpire con un approccio diretto alla sostanza del confronto trai protagonisti principali. Dalle prime battute fino alle pagine conclusive, ogni dialogo è un tassello del legame apparentemente fragile tra Marianne e Connell, che si rivela però sempre più solido nella sua naturalezza. Probabilmente, ciò che ha decretato il successo del libro sia in termini di critica che di vendite è stata la capacità dell’autrice di raggiungere un’audience decisamente vasta. Va infatti dato atto a Rooney di aver reso intriganti e quasi eroici dei personaggi assolutamente comuni, nei quali ci si può immedesimare a volte con una semplicità disarmante. Tolti i riferimenti temporali e geografici, questa potrebbe essere la storia di chiunque in qualunque anno e in qualunque luogo. Le interazioni trai due e degli stessi con il resto del mondo, così come le difficoltà che devono affrontare, potrebbero essere le medesime che ciascuna persona giovane più o meno tormentata incontra nel corso della sua vita.
Un’opera che ha in definitiva le caratteristiche del romanzo di formazione, il cui messaggio universale può essere ricevuto da una platea molto ampia. Il quotidiano britannico The Guardian ha inserito “Normal people” trai cento migliori romanzi del secolo, mentre la BBC ne ha tratto l'omonima serie TV andata in onda nel 2020, ben accolta dal pubblico e candidata agli Emmy Awards.
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