Per chi ha apprezzato, in generale, i “ritorni” sono motivo di grande piacere. Sia in ambito cinematografico, letterario, e qualche rara volta anche politico, rivedere e risentire qualcuno o qualcosa che in passato ci ha regalato sensazioni ed emozioni fa bene. In tema musicale, e nella fattispecie parliamo di rock alternativo italiano, è decisamente una bella notizia il nuovo album del duo milanese dei Lombroso, che dà alle stampe nella giornata del 10 Maggio 2024 “Bellafine” su etichetta Dischi Soviet Studio.
Il loro progetto è nato a inizio anni duemila per opera del chitarrista Dario CIffo e del batterista Agostino Nascimbeni, i quali scelsero tale appellativo su suggerimento di Morgan (al secolo Marco Castoldi) in relazione al civico della sala prove dove i due suonavano. Ciffo è stato dal 1995 al 2008 violinista degli Afterhours, mentre Nascimbeni aveva suonato la batteria in cover band dei Beatles e accompagnato il tour 2003/2004 di Will Young. A cavallo tra il 2003 e il 2010 l’attività artistica è intensa tra concerti, album in studio e singoli. Muovendosi infatti nel florido contesto indie e alternative del periodo, nonchè sfruttando la riuscita contaminazione tra le tradizioni cantautorale e beat italiane con sonorità più abrasive di stampo garage e rock, i Lombroso pubblicano l’omonimo “Lombroso” (Mescal, 2003), “Credi di conoscermi” (V2, 2007) e “Una vita non mi basta” (Niegazowana Records, 2010). Successivamente, usciranno due singoli inediti Spiegarsi (Volume Records, 2021) e Bellafine (Dischi Soviet Studio, 2023), entrambi inseriti nell’ultimo lavoro in oggetto.
“Bellafine” concentra in meno di mezz’ora l’essenza della proposta dei due artisti, più che mai matura e frizzante. Le influenze di base si sentono, dal rhytm’n blues al garage più marcatamente anni sessanta, dalla riverenza ai mostri sacri Beatles alla mai celata passione per Lucio Battisti (Ciffo è chitarra e voce del supergruppo Lato B, che composto da Leo Pari, Gianluca De Rubertis e Lino Gitto omaggia proprio il canzoniere di Battisti). Un mondo musicale il loro, che ricco delle ispirazioni sopra citate confluisce nell’attitudine rock tanto cara a coloro i quali hanno affinato gli ascolti con l’alternative italiano degli anni novanta e duemila. I brani sono piacevoli dall’inizio alla fine tanto nel vigore quanto nella ricercatezza, alternando l’approccio tipicamente rock di Universo Circolare e Devi Dirle Che L’Ami con l’estetica del cantautorato nostrano di oggi e di ieri presente in Testosterone, Una Canzone Per Tutti e Spiegarsi. Vere e proprie perle della scaletta la title-track Bellafine, forte di testo e incedere accattivanti sui quali vengono ricamate melodie che restano impresse, e la motowniana e nostalgica Sto Pensando A Te impreziosita dalla presenza del jolly Enrico Gabrielli ai fiati (Afternhours, Calibro 35, Mariposa e molteplici collaborazioni tra cui Vinicio Capossela e Colapesce Dimartino). Chiusura affidata all’iconica e orchestrale Sentimento Rock, frutto del lavoro a otto mani con Mogol e Morgan (che oltre ad arrangiare, suona piano e basso).
In conclusione, si tratta di un disco ben fatto e capace di rappacifare i timpani di molti ascoltatori che nel 2024 restano legati indissolubilmente al passato glorioso della musica italiana. Inoltre va senza dubbio riconosciuto a dei musicisti come i Lombroso il merito di mantenere vivo quel fuoco che affonda le radici negli anni sessanta a settanta, dunque di tramandarlo e farne una proposta seria e concreta anche nel mercato discografico contemporaneo.
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