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John Carpenter - “Anthology: Movie Themes 1974-1998" (2017)

Molti collegano la notte di Halloween ai costumi e alla ricerca di dolcetti, mentre per altri è una notte da passare eccitati e terrorizzati davanti allo schermo televisivo, magari seguendo una maratona di film horror. Alzi la mano chi, nel corso di queste carrellate, non si è imbattuto in un film del maestro John Carpenter, il quale oltre a dirigere le sue pellicole le ha sempre musicate (tranne in poche eccezioni). Nel 2017, Carpenter decide di regalare ai fans una memorabile collezione dei suoi score scalfiti nella storia del cinema del terrore e della fantascienza.

Facendo un passo indietro, è doveroso ricordare che è il 2015 l’anno in cui prende piede la collaborazione artistica con il figlio Cody Carpenter e il figlioccio Daniel Davies. Un progetto musicale che porta nello stesso anno alla pubblicazione del primo album solista di inediti “Lost Themes” su Sacred Bones Records. Si tratta dell’esordio di John Carpenter come musicista separatamente dalla discografia collegata agli OST cinematografici. Tale formula strumentale che riprende lo stile da lui stesso creato, e che ha pesantemente influenzato il coevo revival anni ottanta chiamato synthwave o retrowave, dà luogo prima alla stampa di “Lost Themes Remixed” nel 2015 e poi alla seconda opera “Lost Themes II” del 2016.

È il 2017 quando su “Anthology: Movie Themes 1974-1998”, il regista di Carthage, New York permette una visione panoramica delle colonne sonore indissolubilmente legate ai film. Quando un tema suona, nella mente viene evocata un'immagine suggestiva, spesso iconica. Potrebbe essere quella di Kurt Russell nei panni di “Jena" Plisken da “1997: Fuga da New York” del 1981. Mentre se la semplice e audace firma del synth riempie l’atmosfera, ci si accosta idealmente a quella seducente e letale Plymouth Fury rossa di “Christine. La macchina infernale” (1983). Carpenter stesso proietta queste immagini durante le esibizioni dal vivo, suscitando il riconoscimento da parte della folla quando quei flashback invecchiati lampeggiano in alto sugli schermi. Lui stesso, ma non lo si scopre di certo oggi, intravede il potere della combinazione di musica e immagini in movimento.


Chi negli anni ha visto e rivisto i suoi classici ha percepito un quid che accomuna tutte le colonne sonore, che le rende come parte integrante di un unico grande film. È proprio questa la sensazione che si ha ascoltando la raccolta in oggetto. L’apertura de “Il Seme della Follia” (1994) vanta un riff originariamente scelto da Dave Davies dei Kinks, qui ripreso virando in un territorio metal. I granitici blues rock di “Essi Vivono” (1988) e “Grosso guaio a Chinatown” (1986) generano commozione in chi è cresciuto ascoltando quelle note durante la visione dei film. Qualche lacrima può scendere anche in presenza del tema di “Starman” (1984) di Jack Nitzsche e della minimale riproposizione di “The Fog” (1980). Ma come ci si può aspettare è il synth che dona le emozioni più forti, come ad esempio nelle memorabili musiche di “Distretto 13: Le brigate della morte” (1976) e “Il Signore del Male” (1987). Non può mancare ovviamente l’omaggio ad un altro maestro, Ennio Morricone, autore dello score de “La Cosa” (1982) e la pietra miliare “Halloween” (1978). Proprio quest’ultimo è il tema che ha contribuito al successo, prima, e al culto, negli anni a seguire, dell'amato e genuinamente terrificante lungometraggio quintessenza del genere slasher.



Ma in definitiva, “Anthology: Movie Themes 1974-1998” è decisamente qualcosa a se stante rispetto al cinema di Carpenter. Perché più che un tributo a se stesso, si avvicina molto ad un album di cover, dal momento che i brani sono a tratti differenti dalle versioni originali. Senza ombra di dubbio un must per gli appassionati ma anche una chicca da scoprire per neofiti già avvezzi a sonorità elettro e synth, curiosi di risalire alle origini di tali generi.

Il progetto proseguirà con “Lost Themes III: Alive After Death”, dato alle stampe nel febbraio 2021.



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