Ivan Graziani - “Per gli amici” (2024)
- alessandrogasparin1
- 30 gen 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Viaggiare a ritroso con una macchina del tempo, per trovarsi in un’epoca poco lontana ma che sembra distante anni luce. Questa storia vede come novelli H.G. Wells i membri della famiglia dell’indimenticato Ivan Graziani (1945-1997), ovvero la moglie Anna Bischi e i figli Filippo e Tommaso. Crescendo in ambiente che trasuda amore per la musica, i due fratelli hanno continuato il percorso iniziato dal padre nel 1965, quando incise con con Nino Dale & His Modernist il singolo "Ritorna amor/E adesso te ne puoi andar”, e terminato con l’album “Malelingue” (Carosello,1994) tre anni prima della prematura morte. Rispettivamente cantautore e batterista, già dal 2011 cominciano ad omaggiare le canzoni di Ivan suonandole dal vivo e immortalandole sull’album “Filippo Canta Ivan Graziani - Live” (Elegante Music, 2011).

Tale operazione di recupero culmina con l’uscita dell’album postumo “Ivan Graziani - Per gli amici” (Numero Uno, 2024). Il disco in oggetto, frutto di un certosino lavoro familiare e prodotto da Filippo Graziani, conta otto tracce inedite composte e registrate presumibilmente sul finire degli anni ottanta ma mai ufficialmente datate e senza il titolo di un album. Infatti il nome attribuito all’opera è quello dell’episodio che chiude la tracklist. Il risultato dato alle stampe è un’esempio di convivialità, semplicità e fedeltà a quella che doveva essere l’idea originale dei brani, arrangiati e completati da Filippo, con Tommaso e altri musicisti. Ciò che viene restituito a chi ascolta è un collage di canzoni che, come un elastico teso al suo estremo (citando Nick Cave), spinge con gentile vigore fino ai giorni in cui Ivan Graziani era impegnato nel suo studio nella creazione di queste.

“Per gli amici” corre lungo una fune in bilico tra la dimensione musicale internazionale e quella italiana, confermando d’altronde quanto il cantautore abruzzese aveva regalato nella sua preziosa discografia. Va infatti ricordata l’importanza storica che Graziani ha avuto nell’avvicinare il cantautorato italiano ai codici del rock e del blues, grazie anche alle sue formidabili doti di chitarrista. Una donna apre le danze, cantando in rock lo sguardo che l’autore ha sul rapporto di coppia citando i diversi momenti che possono caratterizzarne la quotidianità. Segue La rabbia, ballata ad altissimo pathos dedicata direttamente a Filippo (che contribuisce cantando) da bambino e con una visione profetica sul suo futuro. Molta dolcezza nella sognante L’italianina, che suona quasi come una ninna nanna. La canzone dei marinai, una delle più attese poiché anticipata dalla versione che il duo Colapesce Dimartino ha incluso nel significativo album “Lux Eterna Beach” (Numero Uno, 2023) e intitolata I marinai. Dopo aver ricevuto il brano, i cantautori siciliani hanno duettato virtualmente con Ivan interpretando a loro modo questa piccola gemma e inserendo delle parti aggiuntive nel testo, suscitando curiosità e clamore mediatico. Si tratta di una rock ballad suggestiva e sognante, che nonostante gli anni suona decisamente fresca e attuale. Sia in apertura che in chiusura la traccia è segnata dal suono delle onde del mare, trattandosi di un omaggio ai pescatori di Marotta di Mondolfo (PU), località balneare dove la famiglia Graziani trascorreva le vacanze. Al giro di boa c’è Tv, rock vigoroso e colmo di spunti satirici e irriverenti verso i mostri che si vedono in televisione. Miley poggia su una narrazione vivida e cinematografica, ambientata a Napoli e pregna di inconfondibile poetica blues. Ti sorprenderò è il brano più lungo e heavy della raccolta, arricchito da virtuosismi di chitarra, mentre Per gli amici chiude il tutto con una citazione di Lugano Addio, grande classico presente sull’album “I lupi” (Numero Uno, 1977).

In conclusione, meno di trenta minuti per rinverdire l’attenzione su di una colonna portante della musica italiana, e che nel 2024 possono essere un interessante primo approccio per chiunque volesse avvicinarsi all’opera di Graziani. Una raccolta coesa e omogenea nonostante il periodo di composizione potenzialmente ampio. L’album chiude in modo definitivo la discografia di Ivan Graziani, poiché come ricordato dalla famiglia questo materiale esaurisce la produzione inedita.
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